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Primo campo scuola nazionale di protezione civile per gli psicologi italiani dell'emergenza
(15-17 settembre 2006)

L'evento
Lo scenario
Coincidenze
Il programma
Obiettivi e risultati
Conclusione
Relazioni sulle esperienze fatte
Fotografie

L'evento

Per la prima volta in Italia gli psicologi dell'emergenza si sono riuniti, tutti assieme, per un Campo Scuola di formazione e simulazione di Protezione Civile. L'evento che ha visto la partecipazione di circa 250 professionisti laureati in psicologia e specializzati in ambito di emergenze nazionali e internazionali si è svolto a Marco di Rovereto, in Provincia di Trento nei giorni 15-17 settembre 2006. Sono giunti da tutta Italia, liberi professionisti o dipendenti delle ASL, docenti universitari o specializzandi nei master, esperti di missioni in Italia e all'estero o giovani alle prime armi, maschi o piuttosto femmine come la gran parte degli psicologi iscritti all'Albo. Un caleidoscopio di colori, sobri e sgargianti, suggerito dalle divise delle squadre psicologiche inquadrate nei ranghi delle Protezioni Civile Regionali o dalle polo individualizzate delle varie associazioni o scuole di formazione come Psicologi per i Popoli, Sipem, Master dell'Università Cattolica di Milano, Istituto Europeo di Psicotraumatologia. E a fare da contrappunto i simboli e le divise già note dei partner di questa manifestazione: quelli della Protezione Civile di Trento con i volontari della CRI-Trentino, dei Nuclei Volontari Alpini, della Scuola Provinciale cani da ricerca e catastrofe.
La pioggia caduta il giorno precedente e le previsioni atmosferiche per nulla clementi non hanno bloccato l'arrivo al Campo degli Psicologi dell'emergenza, tanto che a una decina di pavidi si sono prontamente sostituiti altrettanti coraggiosi tra gli oltre cento in lista d'attesa.
Promotori dell'evento sono stati gli psicologi dell'emergenza trentini guidati dalla dott. ssa Marina Pampagnin con il sostegno organizzativo della federazione "Psicologi per i Popoli" presieduta dal prof. Luigi Ranzato. Sponsor dell'iniziativa è stata la Protezione Civile di Trento che con l'Assessore Silvano Grisenti, il direttore ing. Claudio Bortolotti e il dirigente ing. Franco Cesarini Sforza hanno concesso l'autorizzazione e messo a disposizione la struttura organizzativa e logistica provinciale con la presenza di funzionari e volontari, esperti e generosi.

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Lo scenario

Il primo Campo Scuola Nazionale degli Psicologi si è svolto presso il nuovo centro di addestramento della Protezione Civile della Provincia Autonoma di Trento. Il sito è quello della ex Polveriera di Marco di Rovereto che si è trasformato in una struttura logistica adatta ad ospitare gruppi, anche molto numerosi, di volontari di Protezione Civile, provenienti da tutte le regioni. Sono a disposizione container e tende, una grande tensostruttura per la mensa e per le riunioni plenarie, le ex case-matte per le attività di formazione, cantieri e teatri ben attrezzati per simulare esercitazioni sul campo. A pochissimi chilometri dal casello autostradale e dalla Stazione Ferroviaria di Rovereto, il Campo di addestramento costituisce una sorta di nicchia naturalistica privilegiata per creare un contesto protetto, operoso e insieme realistico per il lavoro di formazione e simulazione. Non è forse un caso che questo territorio che si iscrive nell'area dei "Lavini di Marco", dove convivono testimonianze naturalistiche e della Grande Guerra, lambisca le marocche che attirarono lo sguardo attento di un viaggiatore d'eccezione come Dante Alighieri che nella Divina Commedia ne fa memoria come di "quella ruina che nel fianco di qua da Trento l'Adige percosse". Sulla distesa di blocchi e lastre calcari che incombono sopra il Campo di addestramento di Marco si possono ancora scorgere le piste delle orme dei Dinosauri risalenti al Giurassico inferiore, lasciate nel fango oltre 200 milioni di anni fa.

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Coincidenze

L'appuntamento degli Psicologi Italiani è preceduto, appena pochi giorni prima, dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (29.08.2006 ) di una importante Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri (13 giugno 2006), "Criteri di massima sugli interventi psico-sociali da attuare nelle catastrofi" che ponendo tra gli obiettivi della Protezione Civile anche l'intervento per fronteggiare i bisogni psicosociali, sia individuali che comunitari, che si manifestano a seguito di emergenze, indica alle Regioni alcuni criteri su cui operare, quali: "la rete organizzativa, articolata in strutture di riferimento e risorse umane dedicate; i destinatari degli interventi; gli scenari di azione". Con questo intervento legislativo la Protezione Civile Italiana colma definitivamente il divario che la separava in questo ambito dalle altre Protezioni Civili occidentali e decreta il pieno riconoscimento degli interventi psicosociali e del personale psicologico all'interno dell'organizzazione dei soccorsi in caso di eventi catastrofici ad effetto limitato o di più ampia portata.
La presenza al Campo Scuola della dott. ssa Adriana Volpini del Servizio Rischio Ambientale e Sanitario del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile che illustra la Direttiva agli psicologi dell'emergenza, sancisce nei fatti l'avvio di una collaborazione per esperimentare sul campo le nuove indicazioni.

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Il programma

Il Campo Scuola ha scandito i suoi tempi attorno a due gruppi di attività: i Laboratori e gli esercizi di Simulazione. I Laboratori sono stati organizzati come momenti di confronto teorico e pratico, e non come tradizionali corsi di formazione, per permettere una partecipazione più attiva, uno scambio vivace di esperienze e l'elaborazione di raccomandazioni agli psicologi dell'emergenza per i futuri interventi. I temi sono stati quelli più attuali della psicologia dell'emergenza in rapporto alle esperienze acquisite sul campo o agli studi più recenti: come il lavoro psicologico con i bambini nei disastri, l'organizzazione del sostegno in caso di incidenti aerei o agli italiani scampati allo tsunami ritornati in patria, l'annuncio delle cattive notizie ai familiari delle vittime, l'educazione alla prevenzione dei rischi, il debriefing psicologico, il triage sanitario e psicologico, la formazione psicologica degli operatori della protezione civile, i progetti psicosociali nell'assistenza umanitaria all'estero. Grande interesse ha destato il tema sui simulatori e il trucco condotto dai due delegati nazionale della CRI, Pittioni e Giordana per l'intreccio di problematiche che interessano non solo la psicologia dei simulatori ma anche la funzione della simulazione per la comprensione dei bisogni psicosociali dei sopravvissuti, delle famiglie e dei soccorritori. I risultati del lavoro dei laboratori sono stati infine restituiti in una riunione collettiva al termine della giornata.
Nella giornata di domenica si sono svolti quattro esercizi di Simulazione: persone scomparse, incidente stradale, NBCR e Posto Medico Avanzato per il triage sanitario e psicologico. Abbiamo scelto di chiamarli esercizi di simulazione anziché esercitazioni perché orientati in modo forte alla presenza nel cantiere degli psicologi e alla verifica della appropriatezza degli interventi psicologici. Hanno collaborato negli scenari la CRI -Trentino e la Scuola Provinciale cani da ricerca e catastrofe. Gli esercizi di simulazione sono stati seguiti da debriefing molto partecipati e condivisi tra le varie squadre di volontari.

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Obiettivi e risultati

Il Campo Scuola si è concluso in un clima di festa e amicizia non solo tra psicologi delle diverse regioni e scuole ma anche con i volontari delle associazioni di volontariato del Trentino: CRI, Nu.Vol. A., Scuola Provinciale cani da ricerca e catastrofe.

Gli obiettivi che gli organizzatori del campo scuola si erano proposti nel momento della programmazione del Campo Scuola erano i seguenti:

  • offrire agli psicologi italiani dell'emergenza un'occasione di crescita professionale attraverso il confronto con esperienze e modelli diversi in un contesto formativo che fosse più vicino a quello reale;
  • rendere più visibile in un ambito ufficiale di Protezione Civile la presenza degli psicologi dell'emergenza in relazione a ciò che di utile può essere fatto per i cittadini e per gli operatori del soccorso;
  • concordare strategie comuni per il recepimento da parte delle varie Regioni della Direttiva "Criteri di massima sugli interventi psicosociali da attuare nelle catastrofi".
Noi pensiamo che l'esperienza del Campo Scuola di Marco di Rovereto possa ben rappresentare la conclusione del lungo cammino per il riconoscimento formale del ruolo e della funzione degli psicologi dell'emergenza in Italia nel sistema di Protezione Civile. A Marco di Rovereto gli psicologi hanno risposto alle attese con una manifestazione seria, organizzata e unitaria della loro identità professionale, della loro capacità operativa e della competenza a interagire e collaborare con le altre forze di soccorso. Da tutti gli interlocutori istituzionali e delle associazioni storiche della Protezione Civile presenti all'evento è venuto un plauso convinto e l'invito per altri appuntamenti.
Siamo anche convinti che il lavoro fatto nei laboratori e con gli esercizi di simulazione abbia rappresentato un'occasione preziosa di formazione reale, cognitiva ed emotiva insieme. Abbiamo perfino trovato molto più convergenze che differenze sia nelle teorie che nei modelli a dispetto di provenienze, studi ed esperienze molto diverse dei partecipanti. L'ottimo grado di preparazione raggiunto dai giovani psicologi attraverso la formazione post laurea nei master è la garanzia migliore per mantenere alto il livello di qualità degli psicologi dell'emergenza italiana.
Resta aperta la scommessa di come le varie Regioni, sulla scorta della Direttiva del 13 giungo 2006, sapranno integrare le risorse che il movimento del volontariato degli psicologi ha fin qui garantito con le nuove risorse del Servizio Sanitario Nazionale.

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Conclusione

Seneca, il celebre filosofo neostoico romano morto nel 65 d.C., così descriveva nelle Naturales Quaestiones (VI, 1,3) le conseguenze psichiche dopo il terremoto di Pompei (5.2.62 d.C.):
"In occasione del terremoto, oltre alle rovine subite dalla città di cui si è detto, si verificarono i seguenti fenomeni: … alcuni, dopo questo evento, vagarono con la mente sconvolta e privi di controllo di sé. Infatti, alcuni si sono messi a correre qua e là come forsennati e storditi per effetto della paura, che scuote le menti quand'è personale e moderata. Quando il terrore è generale, quando crollano le città, i popoli sono schiacciati, la terra è scossa, che cosa c'è da meravigliarsi che gli animi, abbandonati in preda al dolore e alla paura, siano smarriti?
Non è facile restare in mezzo a grandi catastrofi. Perciò quasi sempre le menti deboli vengono prese dal panico al punto da uscire da sé. Certo nessuno prova un grande spavento senza pregiudicare un po' la sua sanità mentale, e chi ha paura è simile a un pazzo: ma la paura rende alcuni ben presto a se stessi, altri invece li sconvolge con più violenza e li porta alla follia…"

A duemila anni dal racconto di Seneca, noi psicologi italiani dell'emergenza siamo disponibili a collaborare con le altre forze di Protezione Civile perché i sopravvissuti alle catastrofi dopo aver avuto salva la propria vita non la consegnino alla disperazione della follia, ma siano aiutati a ritornare in se stessi al più presto.


Luigi Ranzato

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Relazioni sulle esperienze fatte

(Clicca sui titoli per scaricare i relativi file in formato word.)

n.1: L'intervento psicologico con i bambini nei disastri
n.2: La formazione dei soccorritori e la selezione dei volontari
n.3: L'annuncio di cattive notizie e l'accompagnamento nel riconoscimento delle salme
n.4: La progettazione dell'intervento psicosociale nelle emergenze internazionali
n.5: Il debriefing psicologico
n.6: Il soccorso psicologico dopo un disastro aereo
n.7: Il triage sanitario e il triage psicosociale
n.8: La formazione degli psicologi dell'emergenza (riservato agli addetti, si avvia per altra occasione)
n.9: Ruoli psicologici dei simulatori nelle esercitazioni di Protezione Civile e psicologia del simulatore e funzione del trucco
n.10: Prepararsi all'emergenza. Le attività di prevenzione per bambini, adolescenti, adulti
n.11: L'intervento psicologico di emergenza nel contesto degli altri interventi di Protezione Civile. Lezioni apprese e raccomandazioni dopo l'esperienza tsunami
Simulazione NBCR


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Fotografie

(Clicca sulle fotografie per ingrandirle.)
Psicologi
per i Popoli

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